Al mondo d’oggi il pomodoro è un ingrediente presente in tutte le famiglie in qualsiasi parte del mondo, ma sappiamo tutti da dove provengano le sue origini? Oggi tipico del sud Italia, ma non solo, il pomodoro è stato importato durante il periodo di dominio spagnolo intorno alla prima metà del‘500, fu merce di scambio tra i Borboni e i regnanti dell’epoca. Le sue origini sono però molto più antiche, originariamente fu per prima coltivato in Sud America occidentale poi successivamente nell’America Centrale dai Maya. I semi del pomodoro selvatico arrivarono fino in Messico tra il 1519 e il 1521 grazie ad uno spagnolo di nome Hernán Cortés che occupava all’epoca il territorio. Arrivato in Europa, le prime qualità di pomodoro risultavano indigeste per via della eccessiva quantità di solanina contenuta e veniva quindi considerata pianta ornamentale o addirittura medicale.
Fu successivamente, grazie a diverse selezione varietali a renderlo totalmente commestibile. L’Italia è stato quindi il secondo paese europeo dopo la Spagna a conoscere il pomodoro, grazie ad alcuni documenti ufficiali dell’epoca, fu nel 1548 a Pisa che Cosimo de’ Medici riceve un cesto di pomodori donato dal padre viceré del Regno di Napoli. La diffusione del pomodoro però fu molto lenta, in effetti non fu associato a nessun alimento già conosciuto e quindi le sue qualità gastronomiche sfoceranno tra il ‘700 e l‘800. Molti non sanno che il pomodoro non è una verdura ma un frutto, appartiene alla famiglia delle Solanacee della quale fanno parte anche patate, melanzane, peperoni ecc. Oggi è uno degli alimenti più conosciuti in Europa grazie sicuramente alla sua versatilità e qualità nutrizionali, ricco di antiossidanti e sostanze anticancerogene.